Self potential
Il metodo del potenziale spontaneo (SP) è un metodo geofisico non invasivo che consiste nel misurare, tramite una coppia di elettrodi impolarizzabili infissi nel suolo, le differenze di potenziale elettrico, lungo profili e/o aree, dovute alla presenza di un campo elettrico prodotto da sorgenti naturali presenti nel sottosuolo generate da vari fenomeni (idraulico, chimico, termico). Le componenti principali del Potenziale Spontaneo sono il Potenziale Elettrocinetico e il Potenziale Elettrochimico. Il potenziale elettrocinetico è generato dal flusso dell’acqua che circola nel sottosuolo, che durante il suo cammino nei pori interconnessi porta con se cariche elettriche presenti all’interfaccia minerale/acqua. Il potenziale elettrochimico è generato dalla differenza di concentrazione di soluto, all’interno delle acque sotterranee, legata ad una serie di reazioni redox tra l’acqua e le rocce con cui essa viene a contatto.
Alcune delle applicazioni ricadenti in ambito archeologico-geologico-ambientale-ingegneristico possono essere:
- monitoraggio plumes di contaminanti;
- monitoraggio dei coni di depressione che si creano intorno a pozzi di emungimento;
- individuazione e caratterizzazione dei flussi di infiltrazione d’acqua (seepage) attraverso i corpi-diga (dighe in terra) o lungo il piede d’imposta degli sbarramenti artificiali;
- caratterizzazione e monitoraggio del flusso di infiltrazione preferenziale di acque superficiali in aree franose;
- valutazione del grado di efficienza nella captazione di acque sotterranee da parte di drenaggi artificiali;
- esplorazione mineraria.